Per come la penso io (forse troppo semplicisticamente) quando si verificano dei conflitti nel tentativo di tutelare diritti diversi la legge dovrebbe considerare prioritario il diritto di esprimere, almeno a parole, la propria opinione. Certo questo darebbe spazio a stupidaggini e menzogne, ma almeno saremmo costretti ad imparare a non credere a tutto cio` che viene detto; impareremmo a distinguere le affermazioni ufficiali da quelle senza responsabilita` e a fare una stima dell'attendibilita` dei nostri interlocutori. Come effetto collaterale rischieremmo anche di essere meno succubi di pubblicita` commerciale e propaganda politica! Del resto quando Berlusconi fece delle affermazioni molto poco edificanti su Zoff alla guida della nazionale di calcio ognuno pote` giudicare chi dei due personaggi si stava sputtanando di piu`. (Non so perche` fra tanti casi di esternazioni offensive di Berlusconi mi sia venuta in mente proprio questo...) Qualunque cosa abbia detto Piero Ricca, come semplice cittadino, mi dispiace che sia stato condannato per il solo fatto di averla detta. Ma finche` vige una legge e` giusto che si tenti di farla rispettare; semmai e` una buona occasione per rifletterci e magari darsi da fare per cambiarla nella direzione da me auspicata. Ironia del destino pero` proprio qualche giorno fa il presidente della repubblica ha concesso la grazia al giornalista e senatore di Forza Italia Lino Jannuzzi condannato per diffamazione a mezzo stampa, su proposta del ministro Castelli; quello che, se non sbaglio, e` il paladino di coloro che non vogliono sia concessa la grazia ad Adriano Sofri perche` non si dichiara pentito di un reato che ritiene di non aver commesso. Ma chissa`? Forse Jannuzzi ha invitato a casa sua il ministro e La Russa per dire loro che era pentito di cio` per cui e` stato condannato ed ha chiesto in lacrime la grazia... Certo che se quando i "pezzi grossi" incappano in leggi discutibili gli si concede la grazia difficilmente si iniziera` un percorso per migliorarle. Io comunque resto della mia idea circa il "primato" della liberta` di espressione. Ebbi a scrivere: "Sono cosi` visceralmente contrario agl'inviti a tacere, piu` o meno persuasivi, da rivendicare la liberta` di espressione persino di un premier che ha uno strapotere al riguardo; e che non se ne serve affatto per rivendicare quella altrui, tutt'altro". Sono consapevole comunque che, piu` in generale, i cambiamenti delle leggi, anche quando sono nella direzione desiderata, vanno fatti nella sequenza opportuna. La liberta` "totale" di espressione implicherebbe, per esempio, la non sussistenza del reato di apologia del fascismo. E mi sta bene. Ma sarebbe una tragedia se questo reato fosse depenalizzato prima della mia auspicata liberta` "incondizionata" di espressione. Perche` ci sarebbe sicuramente qualcuno che, approfittando dell'attuale discrezionalita` circa apologia, diffamazione e simili, sarebbe subito pronto ad "imbavagliare" i dissenzienti.